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Circe, Calipso, Penelope e le Sirene. Il sogno di Ulisse | Venezia | 18.4.2013
Categorie
Venezia
18.04.2013
ore 20.30
Teatro Goldoni
con
Nicoletta Maragno
testo di
Monica Centanni, Daniela Sacco
lettura teatrale da
Omero, Apollonio Rodio, Ovidio, Dante Alighieri, Konstantinos Kavafis, James Joyce, Cesare Pavese
brani musicali da
Addio a Ulisse di Giovanni Dell’Olivo
voci
Maria Bergamo, Serena Catullo
chitarra
Giovanni Dell’Olivo
È l’ultima notte di Ulisse a Itaca, prima della partenza per il secondo viaggio. Ulisse ha già deciso di ripartire, non l’ha detto a nessuno, ma tutti hanno capito la sua inquietudine. In sogno gli compaiono le Sirene che cercano (come l’altra volta) di trattenerlo, di portarlo ‘indietro’. Questa volta Ulisse non ha tappi di cera che possano tappargli le orecchie – i fantasmi del sogno penetrano, comunque, a dispetto di ogni tentativo di sordità. E i fantasmi – voci e corpi di donne che ha conosciuto – gli parlano di quel che è stato, di quel che lascia e che potrà perdere per sempre. Perché questa volta partire vuol dire perdersi per sempre: vuol dire perdere memoria, dimenticare l’esperienza di tutte le avventure passate, in cerca dell’ultima avventura.
Le Sirene (come l’altra volta) lo ammaliano, cercano di incantare il suo cuore e la sua mente. Il loro canto si fa voce di Circe, e poi di Calipso, e poi di Penelope: tutte voci che lo chiamano indietro promettendogli il passato. Ma Ulisse ormai ammalato di impresa e di avventura, vuole il futuro.
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