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Omaggio di Venezia a Palmyra | Iuav | 03.07.2017

Iuav
15.12.2015

ore 19.30
Tolentini | aula magna

a cura di Monica Centanni, Marco Bertozzi

Non c’è cosa nella vita pari al mio amore per Palmira. Su questa terra ho vissuto, in questa culla ho dedicato
tutti i miei sforzi per quarantacinque anni agli scavi, ai restauri, alla pubblicazione della sua storia […].
Sono nato vicino al Tempio di Bel – il santuario principale dedicato al dio locale.
Ho passato tutta la mia vita qui; sarebbe ridicolo e vile lasciare la città in questo momento.
Khaled Al Asaad (dichiarazione della primavera 2015)
Palmyra, il paesaggio del deserto incluso e configurato in forma di città; linea di incontro tra civiltà, per secoli luogo di accoglienza di un’umanità multietnica e multiconfessionale, simbolo storico della commistione culturale tra Oriente e Occidente riflessa nella bellezza delle sue pietre diversamente scolpite.
Venezia rende omaggio a Palmyra, con un evento promosso dalll’Università Iuav in cui immagini, parole e suoni si intrecciano a evocare una storia che ha al centro la mitica città: un racconto sulla capitale “invisibile” di una civiltà mediterranea che sfonda i confini incerti di Oriente e Occidente, che ha come protagonista un uomo, Khaled Al Assad, assassinato per aver cercato di difendere le pietre della “sua” – della nostra – Palmyra.
Palmyra: un tragico avamposto del sommovimento che sta sconvolgendo la geopolitica del Mediterraneo e dell’Europa e che ha avuto nell’ultimo anno altri tragici epicentri: dall’attacco al Museo del Bardo a Tunisi, ai recenti fatti di Parigi, ma anche il dramma anonimo delle migliaia di migranti dispersi nelle acque di un Mare Nostrum trasformato nello spettrale scenario di una guerra non dichiarata tra nord e sud del mondo.
Un montaggio video (materiali storici e filmati inediti), con incastonati brani di musica dal vivo e lettura teatrale di testi storici e letterari; un racconto articolato per capitoli: La via di Palmyra; Zenobia, la regina: Palmyra modello di città. Uomini e pietre; Teatro di guerra: la bellezza che non salva; Senza dio; La città invisibile (con testi di Khaled Al Asaad, Cesare Brandi, Historia Augusta, Marguerite Yourcenar, Christine de Pizan, Boccaccio, Plinio, Leon Battista Alberti, Jacques Prevert, Ezra Pound, Italo Calvino).
Venezia offre a Palmyra un canto, il piccolo omaggio di frammenti di memoria. Perché assassino è chi uccide e chi distrugge, ma anche chi, distrattamente, ignora e dimentica.
questo lavoro è dedicato
a Khaled Al Asaad che ha difeso con la vita
la sua – la nostra – Palmyra
e alle altre 35.303* vittime civili
– islamici, cristiani, laici –
cadute nel corso del 2015
– per bombardamenti, guerre sul terreno, attacchi terroristici, naufragi –
per il sommovimento geopolitico in atto
22.329 in Asia Minore (Siria, Iraq, Libano, Turchia, Yemen | a Damasco, Homs, Hama, Aleppo, Deir El Zor, Palmyra, Raqqa, Baghdad, Mosul, Ninive, Beirut, Ankara, Sana’a, Aden)
9.615 in Africa (Libia, Egitto, Tunisia, Nigeria, Camerun, Mali, Kenya, Somalia | a Tripoli, Misurata, Bengasi, Sirte, Il Cairo, Sham el Sheikh, Lagos, Maroua, Yola, Bamako, Nairobi, Malindi, Mogadiscio)
148 in Europa per attentati (Francia, Danimarca | a Parigi, Copenaghen)
224 nel cielo del Sinai
2987 nel Mar Mediterraneo cercando Occidente
*stime ufficiali (le cifre reali non sono computabili)

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